Vademecum captazione e separazione fumi saldatura
La recente armonizzazione della norma EN ISO 15012-4:2016, (tipo B) consente a chi fabbrica attrezzature per la captazione e la separazione dei fumi di saldatura, di poter avere un riferimento in Presunzione di Conformità per la marcatura CE delle stesse.
Dal lato utilizzatori, la stessa norma insieme a quelle della Serie EN 15012-X ad altre norme tra cui la EN 689:1997, riferimenti di Enti, ecc, permette di avere dei riferimenti normativi importanti per la salute e sicurezza in saldatura e nelle tecniche affini, e per la gestione del il rischio chimico di sostanze pericolose e agenti cancerogeni, presenti nei fumi.
La ISO 15012-4 definisce i requisiti generali che sono necessari all’attrezzatura di ventilazione per mantenere a livelli accettabili l’esposizione ai fumi.
Il metodo di controllo più efficace, consiste nella captazione dei fumi e dei gas nei pressi della loro sorgente prima che entrino nella zona respiratoria di un lavoratore o nell’ambiente del luogo di lavoro in genere.
La presente parte della ISO 15012 è pertinente in particolare per i seguenti gruppi di interlocutori che rappresentano gli attori del mercato in relazione alla sicurezza dei macchinari:
– fabbricanti di macchine (piccole, medie e grandi aziende);
– organismi per la salute e la sicurezza (regolamentatori, organizzazioni per la prevenzione degli incidenti, sorveglianza del mercato, ecc.).
Altri possono essere interessati dal livello di sicurezza dei macchinari ottenuto con i mezzi previsti dalla presente parte della ISO 15012 dai summenzionati gruppi di interlocutori:
– utilizzatori di macchine/datori di lavoro (piccole, medie e grandi aziende);
– utilizzatori di macchine/impiegati (per esempio unioni sindacali, organizzazioni per persone con esigenze speciali);
– fornitori di servizi, per esempio per la manutenzione (piccole, medie e grandi aziende);
– consumatori (nel caso di macchinari destinati all’utilizzo da parte dei consumatori).
Il Documento illustra i punti principali della norma EN ISO 15012-4:2016, in relazione al rischio fumi di saldatura, con parte del Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura metalli – RL, presenti informazioni dell’Industrial Ventilation ACGIH 2007.
Riferimento D.Lgs. 81/2008 da Art. 221-243 e allegati pertinenti
Titolo IX SOSTANZE PERICOLOSE
Capo I Protezione da agenti chimici Capo
II Protezione da agenti cancerogeni e mutageni
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EN ISO 15012-4:2016
Salute e sicurezza in saldatura e nelle tecniche affini – Attrezzatura per la captazione e la separazione dei fumi di saldatura – Parte 4: Requisiti generali
La norma definisce i requisiti generali per impianti di ventilazione utilizzati per controllare l’esposizione ai fumi generati dai processi di saldatura e affini. Si applica alla progettazione e alla realizzazione di tutte le parti delle apparecchiature compresi cappe, condotti, gruppi filtro, ventilatori, sistemi che informano della pericolosità di operazioni e pratiche sul posto di lavoro, per garantire il lavoro in sicurezza per quanto riguarda l’esposizione dei fumi.
La norma si applica a sistemi di aspirazione locale (LEV) e a impianti fissi e mobili.
Non è applicabile a:
– la ventilazione generale, l’aria realizzazione o sistemi di movimentazione dell’aria;
– gli impianti di condizionamento;
– la separazione dei gas generati da o utilizzati da processi di saldatura e affini;
– i sistemi di aspirazione locale (LEV) utilizzati per la saldatura e processi che generano reazioni di particelle e atmosfere potenzialmente esplosive;
– polvere di rifinitura.
Data entrata in vigore: 29 settembre 2016
Norma armonizzata tipo B Direttiva macchine 2006/42/CE (Com. 2017/C 183/02 del 9 Giugno 2017)
Attrezzatura di filtraggio dell’aria, avente lo scopo di separare dall’aria del luogo di lavoro le particelle prodotte in saldatura e nelle tecniche affini.
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Utilizzo dell’estrazione per rimuovere aria contaminata dalla sorgente o nei suoi pressi.
Dispositivo, generalmente posizionato all’aspirazione dell’attrezzatura per la separazione dei fumi di saldatura, utilizzata per prevenire l’impatto dannoso delle scintille e di particelle di grandi dimensioni sui mezzi filtranti.
Attrezzatura (mobile o fissa) che genera una velocità dell’aria sufficiente alla sorgente per la captazione e l’aspirazione dell’aria contaminata.
Attrezzatura passiva (mobile o fissa), generalmente posizionata su un processo caldo, dove l’aria contaminata è propulsa al suo interno dal movimento dell’aria indotto dal processo.
5. REQUISITI E VERIFICHE
5.1 Generalità
La portata in volume d’aria richiesta dipende dal flusso termico generato dal processo di saldatura dalla distanza verticale tra la sorgente dei fumi e la cappa e dalle dimensioni della cappa di ricezione.
Un possibile metodo per l’esame visivo consiste nell’utilizzare una lampada per polvere (effetto Tyndall) nelle condizioni di saldatura corrispondenti al caso peggiore.
Un possibile metodo per l’esame visivo consiste nell’utilizzare una lampada per polvere (effetto Tyndall) nelle condizioni di saldatura corrispondenti al caso peggiore.
5.4 Bracci, tubi e cappe flessibili
5.4.1 Movimento dei bracci flessibili
Se i bracci flessibili non soddisfano i requisiti, il rischio di utilizzo errato o mancato utilizzo aumenta a causa di ragioni ergonomiche.
La maniglia è il punto sulla cappa destinato a essere toccato per il movimento.
Esempio di configurazione di prova di una forza in movimento
I condotti devono:
a) consentire l’accesso per l’ispezione e la manutenzione (per esempio mediante botole);
b) essere dimensionati, mediante calcolo, in modo da ottenere una velocità dell’aria sufficiente a ridurre al minimo la sedimentazione; ed
c) essere realizzati di metallo o di materiali a bassa infiammabilità.
Solitamente, per saldatura e tecniche affini, è considerata sufficiente una velocità dell’aria nel condotto compresa tra 10 m/s e 15 m/s. La corretta progettazione aerodinamica dei condotti, delle giunzioni, dei gomiti, dei giunti, eco., contribuisce a ridurre a) minimo sedimentazione, caduta di pressione e rumorosità. Si preferisce una sezione trasversale arrotondata, invece che ad angolo retto.
In alcuni paesi, i regolamenti nazionali definiscono i requisiti di qualità per l’aria di scarico e l’aria ricircolata, mentre il ricircolo d’aria è proibito.
5.7.3.1 Attrezzatura per fumi non contenenti sostanze cancerogene, mutagene e/o tossiche per la riproduzione (CMR)
L’attrezzatura per la separazione che è utilizzata esclusivamente per i fumi non contenenti sostanze CMR deve essere di uno dei tipi seguenti.
a) Dotata di mezzi filtranti conformi almeno alla classe di polvere M indicata nella IEC 60335-2-69.
L’aria non deve essere in grado di passare oltre l’elemento filtrante come illustrato mediante esame visivo, utilizzando per esempio calcare o intonaco.
Nota La prova può essere eseguita aspirando polvere di intonaco o di calcare nel sistema di estrazione e per esame visivo del lato aria pulita alla ricerca di tracce di intonaco o calcare.
b) L’intera unità deve avere un’efficacia della separazione >95%, sottoposta a prova secondo il procedimento di prova descritta nel punto 7 della ISO 15012-1:2013.
Per l’attrezzatura per la separazione utilizzata quando si prevede la presenza di sostanze CMR (saldatura di acciai alto legati), l’efficacia della separazione deve essere conforme alla ISO 15012-1, cioè si deve avere un’efficacia della separazione dell’unità totale di almeno il 99%.
La IS015012-1 specifica un metodo per la prova dell’attrezzatura per la separazione dei fumi di saldatura generati da un processo di saldatura definito per determinare se la sua efficacia della separazione rispetta i requisiti specificati. Essa si riferisce all’intera unità di separazione e non soltanto agli elementi filtranti.…
La portata d’aria è misurata indirettamente, solitamente misurando la pressione nel condotto.
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7. MARCATURA
Figura 1
Se l’attrezzatura per la separazione dei fumi di saldatura è utilizzabile per la separazione delle sostanze cancerogene, essa deve essere etichettata W3 secondo la ISO 15012-1.
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Contenuti minimi del Documento di Valutazione del rischio da agenti chimici di cui all’art.223 del D.Lgs 81/2008.
Le misurazioni
L’art. 225 del D.Lgs 81/2008 prevede la possibilità di omettere l’effettuazione delle misurazioni quando “si possa dimostrare con altri mezzi in conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e di protezione”.
Indicativamente, oltre al ben noto “ciclo chiuso”, si ritiene che un adeguato livello di prevenzione e protezione possa essere ragionevolmente raggiunto, per esempio, in presenza di:
– manutenzione programmata, verifica periodica dell’efficienza dell’impianto con misurazioni della velocità di cattura ai singoli punti di captazione.
“2. Salvo che possa dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e di protezione, il datore di lavoro, periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che possono influire sull’esposizione, provvede ad effettuare la misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la salute, con metodiche standardizzate di cui è riportato un elenco meramente indicativo nell’allegato XLI o in loro assenza, con metodiche appropriate e con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale e per periodi rappresentativi dell’esposizione in termini spazio temporali.”…
I seguenti accorgimenti pratici ed organizzativi (misure collettive) possono essere un ottimo sistema di prevenzione del rischio legato ad agenti chimici:
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Impianti di aspirazione localizzata
Per il controllo delle concentrazioni di inquinanti prodotti negli ambienti industriali è necessaria una corretta progettazione dei sistemi di aspirazione: di fondamentale importanza sono la scelta dell’organo di captazione e la determinazione della portata di aspirazione necessaria per ottenere adeguate velocità di cattura là dove servono.
Allo scopo la progettazione deve essere affidata a persone di specifica competenza in campo impiantistico e d’igiene industriale, in grado di effettuare i necessari calcoli previsionali o di applicare correttamente criteri largamente sperimentati e pubblicati in numerose pubblicazioni tecniche.
Requisiti minimi degli impianti di aspirazione localizzata (rif.:Industrial Ventilation ACGIH 2007 26th Edition e altre pubblicazioni):
UNI EN ISO 15012-4:2016Salute e sicurezza in saldatura e nelle tecniche affini – Attrezzatura per la captazione e la separazione dei fumi di saldatura – Parte 4: Requisiti generali
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ISO/DIS 15012-3 (delete)Health and safety in welding and allied processes – Requirements, testing and marking of equipment for air filtration – Part 3: Determination of the capture efficiency of on-torch welding fume extraction devices
EN 689:1997Atmosfera nell’ambiente di lavoro – Guida alla valutazione dell’esposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione.
Industrial Ventilation ACGIH 2007
Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura metalliREGIONE LOMBARDIA – SANITÀ